Erano anni che non mettevo piede a Cefalù, pur essendo ad appena 60Km da Palermo.
L’ultima volta risaliva all’estate del diploma insieme ai compagni del liceo, ma in quell’occasione restammo a passeggiare sul lungomare, senza addentrarci nel paese.
Tornata da Varsavia, (se ti sei perso l’articolo che ho dedicato alla capitale polacca, clicca qui), sono stata a Cefalù in 3 diverse giornate, che mi hanno fatto affezionare a questo piccolo borgo. Cosa è cambiato? Sicuramente il mio modo di pensare.
Fino a qualche tempo fa, non avevo visto abbastanza di ciò che c’è fuori dalla Sicilia per sentire la voglia e il desiderio di riscoprire le bellezze della mia terra.
Cefalù è un borgo di pescatori costruito lungo la costa settentrionale della Sicilia, incastonato tra l’omonima rupe e il mare. Poetico e suggestivo è composto da un labirinto di stradine, edifici storici, spiagge, boutiques, piazze e chiese.
Meta ideale per fuggire dal caos cittadino, in cui trascorrere una giornata o un weekend al mare, rilassandosi nelle sue spiagge dalla sabbia fine e dorata e gustando le delizie della cucina siciliana. Purtroppo nel mese di Agosto, le spiagge principali sono letteralmente prese d’assalto da turisti e non, ma il paese mantiene la sua genuina bellezza.
Un tuffo nel passato..
La storia di questo borgo è molto variegata. Fu soggetto a continue conquiste da parte di popoli stranieri, che hanno lasciato le tracce del loro passaggio nell’architettura.
Uno dei primi insediamenti nella zona, risalente al IV secolo a.C., era una città ellenica di nome Kephaloidion, dalla parola greca kefa che significa “testa”. Conquistata alcuni anni dopo dai Siracusani, cadde in seguito sotto il dominio dei romani, che la ribattezzarono in latino Cephaloedium e nel corso dei secoli spostarono il centro abitato sulla rocca.
Nel IX secolo la città venne conquistata dagli arabi, in seguito ad un lungo assedio, e divenne parte dell’emirato di Palermo.
Fu nel’XI secolo, durante l’epoca normanna, che la città conobbe un periodo di splendore, in cui vennero costruiti diversi dei monumenti ancora visibili, e il centro abitato si riespanse sulla costa.
Nei secoli successivi fu sottoposta al potere dei popoli che dominarono la Sicilia: francesi, spagnoli, svedesi.
…e nella mitologia
Esistono diverse leggende su questo borgo, un continuo intrecciarsi di fatti realmente accaduti, miti, racconti e leggende.
Una delle più famose è quella di Dafni.
Secondo la mitologia, Dafni, figlio di una ninfa e di Ermes, venne accecato dall’amante gelosa in seguito al suo tradimento. Diventato cieco vagò per la Sicilia, intonando i suoi canti bucolici, finché decide di farla finita e buttarsi dalla scogliera di Cefalù. Il padre impietosito da tale gesto lo trasformò in roccia, perché non soffrisse ancora, che divenne la Rocca di Cefalù.
Cefalù è una città d’arte, tranquilla, in cui le giornate scorrono lentamente all’insegna della leggerezza e l’aria profuma di mare. Il cibo è delizioso e le porzioni abbondanti, anche se, a dirla tutta, queste sono caratteristiche di tutta l’isola.
Il centro storico è un piccolo villaggio medievale, con tipiche abitazioni color sabbia e strette stradine acciottolate che si inerpicano lungo le pendici della rocca. Le strade, soprattutto quelle principali, sono piene di negozietti caratteristici: venditori di reti da pesca, oggetti intagliati nel legno, boutique di souvenirs, vestiti e ceramiche siciliane, ristoranti e gelaterie. Ho scoperto che la mia attività preferita, piuttosto che stare sdraiata in spiaggia, è vagare per le strade alla scoperta di angoli tipicamente siciliani e momenti di quotidianità della gente del luogo.
Cosa fare a Cefalù
Visitare il Duomo
La piazza più bella e famosa della città è quella su cui si affaccia e staglia nella sua imponenza ,in cima ad una scalinata, la costruzione più sorprendente: il Duomo. L’ingresso è gratuito. Dichiarato Patrimonio dell’UNESCO nel 2015, fa parte, insieme ad altri monumenti, dell’itinerario arabo-normanno di Palermo, Cefalù e Monreale. Il Duomo fu costruito per ordine di re Ruggero II d’Altavilla nel 1131. La leggenda racconta che durante un viaggio in nave verso Palermo, il sovrano si sia imbattuto in una violenta tempesta. Fu in quel momento che fece il voto di far costruire una chiesa, se fosse sopravvissuto a quel disastro. Approdato con la sua nave lungo le coste di Cefalù, decise di farvi costruire una chiesa al SS. Salvatore e ai Santi Pietro e Paolo, per adempiere al voto fatto.
Antica e imponente la chiesa all’interno conserva uno dei mosaici più belli di tutta la Sicilia, recentemente restaurato. Non appena si oltrepassa il portone di ingresso, l’attenzione viene subito rapita dall’elegante figura del Cristo Pantocratore, che domina su tutta la chiesa.
Annesso alla chiesa si trova il chiostro del Duomo, il biglietto costa €3, il ridotto per gli studenti €1. All’ingresso viene fornita una mappa che illustra i diversi elementi architettonici. Un luogo molto affascinante e silenzioso, forse troppo, oltre noi non c’era nessun altro turista. Nulla è lasciato al caso e ogni colonna, capitello e pianta ha un suo significato. Le colonne ad esempio a seconda della forma rappresentano uno degli elementi naturali.
Emozionarsi di fronte alla meraviglia del tramonto
Non c’è bisogno di andare lontano da casa per restare senza parole e sentire un tuffo al cuore. Guardare il tramonto seduta lungo la banchina del Porto vecchio, ammirando quello che a mio parere, è lo spettacolo più bello della natura, è un’emozione impagabile. Amo il momento in cui la giornata volge al termine, le spiagge cominciano a svuotarsi, la gente ormai stanca torna a casa per preparare la cena e intanto il Sole tramonta silenzioso. Il tramonto con i suoi colori illumina gli edifici che si affacciano sul mare, inondandoli di una calda luce e tingendoli di un rosso infuocato. Giornalmente, l’immensità e il potere della natura si spiegano davanti ai nostri occhi spesso incuranti. Dovremmo fermarci ogni giorno ad osservare il tramonto, per concederci una dose giornaliera di stupore e benessere.
Tornare indietro nel tempo
Lungo la via Vittorio Emanuele si trova il lavatoio medievale uno dei luoghi che più mi ha colpito, probabilmente perché era l’unico che ricordavo dalla mia infanzia. Per raggiungerlo bisogna scendere una scalinata di pietra lavica, chiamata “a lumachella”, che proietta in un passato non così lontano, il lavatoio fu utilizzato dalle donne siciliane fino agli anni 70. Generalmente poco affollato è un luogo unico nel suo genere, silenzioso e quasi mistico, il solo rumore è dato dallo scorrere dell’acqua. Da 22 bocche di ghisa sgorga, nelle vasche ricavate nel pavimento, l’acqua, fresca e cristallina (provare per credere), del fiume Cefalino. La leggenda racconta che il fiume sia costituito dalle continue lacrime di una ninfa, pentitasi di aver ucciso il suo amante a seguito del tradimento di lui.
Mangiare a Cefalù
Io e Martina, amica-confidente a tempo pieno e compagne di viaggio occasionale, durante il nostro soggiorno abbiamo pranzato presso la bottega Tivitti. Il ristorante, uno dei più affollati, si trova sul lungomare, con la possibilità di sedersi all’esterno in tavoli con vista sulla spiaggia. Il locale è accogliente, piuttosto grande e l’arredamento è moderno ma rustico. Non sapendo decidere cosa mangiare, abbiamo diviso un piatto di lasagne e degli involtini di manzo al pistacchio, entrambi molto buoni, adoro qualunque cosa abbia il pistacchio dentro. La birra Weiss alla spina è stata una grande delusione, evitatela se potete è troppo dolce. I prezzi sono relativamente cari, con la stessa cifra (circa 20€ a testa) si può mangiare un 1° o un 2° a base di pesce con un bicchiere di vino seduti in un ristorante.
L’aperitivo è sempre una buona idea
A fine giornata dopo aver passeggiato ed esplorato in lungo e in largo l’antico borgo, non c’è nulla di meglio che sedersi a bere un Aperol Spritz. Noi ci siamo fermate per l’aperitivo presso il bar Antica porta terra, i tavolini in ceramica decorata sono uno dei motivi per cui l’abbiamo scelto. Il cameriere che ci ha servito è stato gentilissimo e simpatico. Il locale si trova all’aperto, in una piccola piazza sempre piena di gente, su cui si affaccia la chiesa di Maria SS. dell’Alemanna.
Non vi ho ancora convinti a prenotare un weekend a Cefalù??
Allora vi lascio qualche altra foto 😉
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1 Comment
Giovanni
20 Settembre 2017 at 9:58 amCefalù è davvero una cittadina suggestiva e pittoresca. Mi ha stregato sin dalla prima volta che l’ho visitata, con le sue stradine colorate e piene di negozi, e la sua storia.
È stata molto al di sopra delle aspettative, poiché non è il semplice e comune Borgo marinaro.
Meraviglioso il suo sorgere sulle acque ed il contrasto con la montagna che ospita il castello, ed i tanti ristoranti con vista mozzafiato.
Pieno di movida e bella gente, è senza dubbio una perla siciliana da non perdere.
Grazie per questo articolo, visitero certamente ciò che in questi anni mi sono perso, nonostante le tante visite